La storia del sapone

Nei tempi antichi non esisteva il sapone come lo intendiamo oggi e la sua comparsa risale nei primi del’600.

I popoli antichi si servivano di piante, dalle radici delle “soponarie” e dalla terra dei “lavandai”, o terra da follone, che altro non era se non un argilla: i Greci infatti usavano l’argilla per sbiancare le lane e Plineo racconta che i Romani avevano due censori addetti ad ispezionare i folloni ove era obbligatorio usarla.Veniva pure usata la bile impastata con cenere o, presso Teutoni, il grasso di capra bollito con cenere.

Solo con la nascita dell’industria saponaria, nel XVI secolo, a Genova e Marsiglia si potè parlare di vero e proprio sapone. Verso la fine del ‘700 il francese Claude Berthollet scoprì l’effetto candeggiante dell’Eau de Javelle, la candeggina. Si scoprì in seguito l’effetto sbiancante di un colorante azzurro capace di coprire il tono giallastro presente allora in ogni tessuto e questo prodotto fu soppiantato, nel 1836, dell’Ultramin, colorante sintetico messo a punto dal chimico tedesco Leverkusen. Questa scoperta segnò l’inizio di un prepotente ricorso alla chimica durato sino ai primi anni ’60, periodo in cui si scoprì che erano proprio i detersivi difficilmente biodegradabili i maggiori responsabili dell’inquinamento delle acque e della formazione di schiuma sulla superficie dei fiumi e dei mari.

I nostri saponi, invece, sono realizzati ancora oggi seguendo l’antica tradizione della vera Saponeria italiana, eseguita a bassa temperatura perchè tale processo non altera i principi attivi, gli oli pregiati e le essenze, somministrati all’impasto rigorosamente vegetale del sapone.

Durante il processo di saponificazione si forma naturalmente la glicerina che è fondamentale ai fini della emollienza di un sapone.

La presenza di glicerina nei nostri saponi è evidenziata dal fatto che possono essere tagliati nettamente con una lama, a differenza dei saponi industriali e sintetici, contenenti grassi animali (detti a caldo per l’alta temperatura di cottura) facilmente riconoscibili perchè si presentano duri e pietrosi e si scheggiano al taglio proprio in quanto viene loro sottratta la glicerina che impasterebbe i macchinari di lavorazione.

I nostri saponi sono soggetti ad una lavorazione prettamente artigianale molto lenta e accurata che richiede attenti e meticolosi interventi manuali di Mastri saponieri e profumieri.

Soltanto quando l’impasto cremoso del sapone ha assimilato i principi attivi, le essenze e i profumi, assumendo l’aspetto di una delicata pasta cremosa, viene colato in telai di legno nei quali riposa fino alla completa maturazione.

Il blocco così ottenuto viene poi tagliato a mano e ridotto nelle classiche barre da cui otteniamo i nostri saponi, che, essiccati naturalmente, vengono confezionati in barre da 1 Kg o in saponette.